NYC Marathon 2014 – Vince il Kenya, l’azzurra Straneo ottava!

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L’azzurra corre la New York City Marathon in 2h29:23. Prima Mary Keitany in 2h25:04 su Jemina Sumgong, terza la debuttante Sara Moreira (2h25:59). Vince il Kenya anche fra gli uomini grazie a Wilson Kipsang in 2h10:59

Valeria Straneo è ottava in 2h29:23 nella New York City Marathon vinta dalla keniana Mary Keitany in 2h25:04 con due secondi di margine sulla connazionale Jemina Sumgong (2h25:06). Terza, in rimonta, è la sorprendente 29enne portoghese Sara Moreira (in carriera un argento e un bronzo sui 5000 metri agli Europei) che alla prima esperienza sui 42,195 chilometri, e in condizioni metereologiche non facili, chiude in 2h25:59. Straneo dopo una partenza in testa alla corsa comincia a staccarsi intorno al passaggio alla mezza maratona, quando fa segnare 1h13:41 a circa un minuto dalla leader Moreira. La portoghese nella prima parte è spesso davanti ma accusa una leggera crisi a partire dal 30° chilometro, quando Sumgong e Keitany piazzano l’azione decisiva. Nel finale però recupera diverse posizioni, risalendo dal settimo al terzo posto. Al maschile vince il keniano ex primatista del mondo Wilson Kipsang in 2h10:59 davanti all’etiope Leleisa Desisa Benti (2h11:06) e a Gebre Gebremariam (2h12:13). Quarto, dopo essere stato a lungo protagonista, lo statunitense Meb Keflezighi in 2h13:17. New York oggi offre la maratona più fredda degli ultimi vent’anni: alla partenza ci sono circa 5 gradi, ma la temperatura percepita è molto più bassa a causa di un vento molto forte (sino a 60-70km/h), vero protagonista della corsa. Al via sono in 50mila.

DONNE – Valeria Straneo non tradisce la sua condotta di gara preferita e prende la testa della corsa già dai primissimi chilometri a Staten Island. In queste battute iniziali l’alessandrina è tallonata dalla lettone Jelena Prokopcuka, già due volte vincitrice della maratona della Grande Mela e terza nell’edizione dello scorso anno. Sul Ponte di  Verrazzano, un miglio in salita e un altro in discesa, le sferzate di vento raggiungono i 60-70km/h, ma l’esile azzurra avanza impassibile alla testa di un gruppetto di 13 atlete. Alle sue spalle le sagome di Buzunesh Deba, Firehiwot Dado, Mary Keitany e delle statunitensi Desiree Linden, Kara Goucher e Deena Kastor. Le condizioni metereologiche impongono un ritmo cauto: 17:31 al quinto chilometro, quando la portoghese Sara Moreira, esordiente in maratona, si prende la testa della corsa, ma nel gruppo c’è anche un’altra debuttante, la marocchina Rkia El Moukim. A Brooklyn, lungo la Fourth Avenue, la portoghese specialista della pista mette in mostra una bella azione rotonda, passando al decimo chilometro in 35:01 e in 52:18 al quindicesimo. Valeria Straneo alla mezza maratona fa segnare l’intertempo di 1h13:41 a un minuto dal gruppetto di testa guidato di nuovo dalla portoghese Moreira. Si affaccia per fare selezione Jelena Prokopcuka, che dà un deciso strappo per circa un miglio, e cade Edna Kiplagat. Davanti sono rimaste in nove. Moreira sembra soffrire l’affondo di Prokopcuka, che al 30° chilometro sigla 1h44:33,e  così Straneo che ora accusa tre minuti di ritardo. Alle 20 miglia (poco più di 32km) avanzano quelle che saranno le protagoniste degli ultimi chilometri, le keniane Jemina Sumgong e Mary Keitany. A Central Park la maratona diventa un duello fra le due, con la seconda dall’azione più efficace sui saliscendi e nelle curve, sino alla vittoria in 2h25:04 con due secondi di margine sulla Sumgong. Terza, in grande rimonta (risale dalla settima posizione in cui navigava al 30°km), è la sorprendente portoghese Sara Moreira che alla prima esperienza in maratona, e in condizioni non certo facili, chiude in 2h25:59. Valeria Straneo arriva stringendo i denti: per lei un’onorevole ottavo posto che l’azzurra porta a casa in 2h29:23. Nella stagione che l’ha vista focalizzarsi sui Campionati Europei di Zurigo, dove ha conquistato il secondo argento in un una grande rassegna internazionale dopo quello iridato di Mosca 2013, la 38enne sigla l’ottavo tempo in carriera sui 42,195 chilometri, superiore di circa un minuto al 2h28:22 con cui un anno fa a New York conquistò il quinto posto. Oggi come allora è la terza europea al traguardo.

UOMINI – La partenza degli uomini è leggermente più aggressiva rispetto a quella prudente delle donne. Geoffrey Mutai (vincitore delle ultime due edizioni, 2011 e 2013) e Wilson Kipsang,keniani occasionalmente compagni di allenamento, fanno da battistrada a un folto gruppetto. Sono una trentina gli atleti che aggrediscono il Ponte di Verrazzano sferzato da gelide raffiche di vento. Tra di loro anche Meb Keflezighi, argento olimpico ad Atene alle spalle di Stefano Baldini e tre volte sul podio della maratona di New York (primo nel 2009, secondo nel 2004, terzo nel 2005). In diversi si alternano in testa alla corsa. Prima del transito a metà gara si assiste a uno sporadico tentativo del giapponese Masato Imai, che passa ai 21,097km in 1h06:55 davanti a Keflezighi. È un’illusione, perché ben presto gli africani tornano protagonisti della corsa. Al 35° chilometro il gruppo si inizia a vedere la selezione perchè davanti sono rimasti in quattro: Mutai, Gebremariam, Kipsang e Desisa Benti. Ad andare in fuga sono però gli ultimi due, che in cinque chilometri accumulano una quarantina di secondi di vantaggio sui diretti inseguitori. Il 32enne Wilson Kipsang, che l’anno scorso a Berlino festeggiava il record mondiale della distanza (in 2h03:23) ora nelle gambe di Denis Kimetto con 2h02:57, dopo Londra e Berlino si prende così anche la Grande Mela grazie a un’efficacissima volata e un crono finale di 2h10:59. L’etiope Lelisa Desisa Benti, argento mondiale e un PB di 2h04:45, si deve accontentare del secondo posto in 2h11:06. Terzo è Gebre Gebremariam in 2h12:13 davanti a Keflezighi in 2h13:17. Per Kipsang il successo a New York vale anche la vittoria del World Marathon Major.

http://www.fidal.it/content/Maratona-New-York-Straneo-ottava/53723

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