Gli atleti più alti sono avvantaggiati nel Trail Running?

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Il mondo del Trail Running può essere davvero considerato come un pianeta accessibile a tutti. Non c’è una vera e propria soglia fisica entro la quale bisogna essere integrati, anche se ovviamente, nella pratica di tipo agonistico, è necessario essere in condizioni quantomeno decenti.

Fatta questa piccola premessa, esistono differenze tra un atleta più alto, uno dall’altezza normale ed uno un po’ più basso? La vera discrepanza sta nello stile di corsa. Ma soprattutto nella struttura dal punto di vista fisico. Ovviamente, un fisico più asciutto è migliore di quello di una persona in sovrappeso e risulta più performante. L’altezza non appare come un particolare sinonimo di prestazioni. Tuttavia, spesso chi è più alto riesce ad imprimere una serie di falcate maggiormente ampie, e quindi a raggiungere un determinato traguardo in un tempo inferiore.

Al tempo stesso, le persone più basse possono salvarsi grazie alla loro agilità e alla capacità di sgusciare su terreni impervi, gestendo gli sforzi nel sistema più adeguato e affaticandosi in un tempo più ampio. In poche parole, si può affermare che il Trail Running, così come il mondo dell’atletica leggera in generale, non corrisponde ad una scienza esatta. Ad esempio, per restare nel settore della corsa anche se di pura velocità, Usain Bolt ha costruito una grande carriera grazie al suo fisico slanciato e alla sua altezza superiore rispetto alla media dei suoi avversari. E tutto questo anche se in molti hanno vinto grazie ad una muscolatura imponente. In sintesi, non possiamo dire che gli atleti più alti siano avvantaggiati o svantaggiati. La vera differenza viene fatta dall’allenamento, dall’impegno, dalla passione, dalla voglia di sudare.

Il team di RunningMania

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