Come correre per strada?

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La domanda può sembrare banale, ma a ben vedere è tutto il contrario.

Infatti, per tutti coloro che sono costretti ad allenarsi lungo le strade di città e paesi, schivare le automobili o altri mezzi di locomozione spesso si rivela difficile e soprattutto rischioso: oltre al problema oggettivo di non mettere a rischio la propria incolumità, la situazione è complicata dall’inciviltà di alcuni automobilisti o camionisti che non cercano minimamente di convivere con i runner o jogger, ma passano a pochi centimetri da loro anche in strade poco trafficate (o di paese), quando allargare la traiettoria non comporterebbe alcun rischio per la sicurezza della circolazione. A questo proposito è utile porsi due domande: come ci si dovrebbe comportare secondo il codice della strada? Qual è la strategia che minimizza il rischio (proprio e degli altri)? In altri termini: qual è il modo più giusto di correre per strada?

Sfortunatamente non ci è di grande aiuto il codice della strada; infatti l’articolo 190 del Nuovo codice della strada (Comportamento dei pedoni), dgls. 30/04/92 n. 285 e successive modificazioni, al primo punto recita:

I pedoni devono circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi predisposti; qualora questi manchino, siano ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione. Fuori dei centri abitati i pedoni hanno l’obbligo di circolare in senso opposto a quello di marcia dei veicoli sulle carreggiate a due sensi di marcia e sul margine destro rispetto alla direzione di marcia dei veicoli quando si tratti di carreggiata a senso unico di circolazione.

Com’è facilmente intuibile, l’articolo 190 del codice della strada complica decisamente la vita a chi si allena: infatti uscendo ed entrando dai centri abitati (per chi corre su percorsi in periferia) o passando in vie dal doppio senso di marcia a quello a senso unico si dovrebbe cambiare il senso di percorrenza, quindi attraversare la strada, il che però è un’operazione che aggiunge pericolo all’allenamento. Ne consegue che

Un percorso di corsa ideale infatti non dovrebbe mai prevedere un attraversamento o almeno ridurne al minimo il numero.

Peraltro bisogna considerare che un conto è essere semplici pedoni, un conto è percorrere la strada in qualità di jogger o runner. Infatti, correre nel verso opposto al senso di marcia delle macchine è molto rischioso per chi corre (a differenza di chi semplicemente cammina, come il pedone a cui l’articolo si riferisce).

Infatti, il correre avendo un’autovettura o una motocicletta che ci viene incontro, mentre per il pedone è una garanzia di poterle evitare cambiando direzione, per il runner si trasforma in un boomerang: il conducente del mezzo, infatti, dà per scontato che il runner si sposti (che diamine, mi ha visto!) con conseguenze che possono essere disastrose.

A meno che non vogliate continuamente spostarvi lateralmente o fermarvi (cosa che non è il massimo nell’ottica di un allenamento), questa strategia è sicuramente pericolosa.

Inoltre, dovendo attraversare una via laterale, correre nel senso opposto al senso di marcia impedisce di “allargare” avendo una piena visuale incontrando una macchina che svolta. Ovviamente lo spirito dell’articolo del codice della strada presuppone che il pedone sia disposto a fermarsi e/o a cambiare direzione, con una lucidità e presenza di spirito che spesso manca a chi si sta allenando.

Ma non è finita qui, infatti il codice della strada penalizza ulteriormente il runner (e anche i giovani che si allenano con pattini e tavole) con altri due punti; ecco cosa recita, per esempio, il punto 9:

È vietato effettuare sulle carreggiate giochi, allenamenti e manifestazioni sportive non autorizzate. Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini od altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti.

Inoltre altri punti dell’articolo indicano che volendo cambiare direzione o attraversare la strada, il pedone è obbligato a usare le strisce pedonali e, laddove non esistano, deve attraversare solo in senso perpendicolare. Questi articoli sono ben più difficili da rispettare quanto maggiore è la velocità del runner.

La convivenza tra pedoni e macchine quindi è difficile e forse la strategia migliore (ma non sempre attuabile) è quella di identificare percorsi poco trafficati, correre in parchi o in campagna, evitare le ore di punta o allenarsi in gruppo (si è più visibili e si mettono maggiormente sull’avviso i conducenti di mezzi a motore). Naturalmente queste decisioni sono spesso in contrasto con i limiti di tempo e gli spazi a disposizione nelle città.

Insomma, il traffico delle automobili è un problema serio e le situazioni più sicure sono quelle dei piccoli centri, in cui le amministrazioni più attente installano sistemi per disincentivare l’alta velocità (i famosi dossi artificiali), che si rivelano utili non solo per i pedoni che camminano, ma anche per chi si allena di corsa.

Correre per stradaUna particolare attenzione, quando si è costretti a correre per strada, deve essere messa nel caso in cui ci si alleni durante le ore serali; l’ovvio consiglio, oltre a quello di essere ancora più cauti che durante le ore diurne, è quello di utilizzare un abbigliamento apposito (in tutti i negozi sportivi si trovano i giubbottini da running specifici per la corsa nelle ore serali e notturne; anche alcune calzature da running hanno dei piccoli catarifrangenti sul retro, esistono poi fascette elastiche e braccialetti visibili al buio).

Una cosa che dovrebbe essere evitata è utilizzare le cuffiette per ascoltare la musica; molti jogger (ma anche alcuni runner) lo fanno, ma non è una buona idea se si corre su una strada più o meno trafficata perché non è possibile udire le segnalazioni acustiche.

Una certa attenzione deve essere posta anche quando, durante il percorso, ci troviamo di fronte a una rotatoria che non dovrebbe mai essere “tagliata”.

 

 

 

http://www.albanesi.it/arearossa/articoli/articolo190.htm

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