Dimagrire osservando la regola delle 12 ore

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Non conta solo quel che si mangia, molto rilevante è anche il momento in cui lo si fa. Diverse ricerche scientifiche hanno analizzato il rapporto tra alimentazione e orari dei pasti, dimostrando, ad esempio, come un pranzo non troppo tardivo possa aiutare a dimagrire.


Un recente studio americano, realizzato dai ricercatori Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in California, e pubblicato sulla rivista “Cell Metabolism”, ha preso in esame l’arco temporale della giornata in cui si consuma del cibo, evidenziando come restringere questo intervallo a non più di 12 ore consenta di regolarizzare il metabolismo, abbassare i valori del colesterolo nel sangue ed eliminare i chili in eccesso. Il tutto anche senza modificare la tipologia di dieta seguita.

Gli autori dello studio affermano che la restrizione dell’arco temporale della giornata dedicato ai pasti ci rende in qualche modo più simili ai nostri antenati, meno vulnerabili ai problemi di sovrappeso, obesità e diabete. Difatti, prima della diffusione dell’elettricità e, successivamente, degli strumenti tecnologici, le persone andavano a letto presto e non trascorrevano parte delle ore notturne davanti alla tv o al computer. La tendenza ad andare a letto più tardi è accompagnata dall’inclinazione a mangiare più tardi di sera, a concedersi snack e spuntini anche a notte inoltrata. Un comportamento poco salutare, come tutti i nutrizionisti ci suggeriscono puntualmente.

“Attualmente”, afferma il dottor Satchidananda Panda, uno degli autori dello studio, “i consigli dietetici ci invitano a cambiare alimentazione, a mangiare cibo più salutare. Ma molte persone non hanno modo di adottare un regime alimentare più sano. Quindi, la domanda da porsi è la seguente:è possibile ottenere comunque dei benefici restringendo l’arco temporale della giornata nel quale si consuma cibo anche senza adottare una dieta sana?

Per rispondere al quesito, il dottor Panda e i suoi colleghi hanno effettuato degli esperimenti su 400 topi, dividendoli in vari gruppi ai quali sono state fatte seguire diete differenti (ad alto contenuto di grassi, di zuccheri oppure di zuccheri e grassi). In ciascun gruppo di roditori che seguiva una determinata alimentazione, ad alcuni esemplari il cibo veniva somministrato in un intervallo di tempo compreso tra le 9 e le 12 ore, mentre altri avevano libero accesso al cibo senza alcun vincolo di orario. Ebbene, nei topi soggetti alla restrizione oraria, è stato puntualmente rilevato un incremento di peso più contenuto rispetto a quelli che seguivano la stessa dieta ma potevano nutrirsi quando volevano.

Per spiegare i dati emersi dagli esperimenti, i ricercatori fanno riferimento al rapporto tra orari dei pasti e orologio biologico. L’ora in cui si mangia influenza il ritmo circadiano, che regola la fisiologia del nostro organismo nell’ambito delle 24 ore. E il ritmo circadiano, a sua volta, condiziona il complesso sistema che regola il metabolismo, che influenza ormoni come l’insulina e il glucagone, i quali controllano gli zuccheri presenti nel sangue.

Dunque, se volete perdere peso e ritrovare una buona forma ma non vi è proprio possibile seguire un’alimentazione diversa da quella che adottate abitualmente, provate a seguire il suggerimento che giunge dallo studio appena descritto e iniziate a essere fedeli alla regola delle 12 ore, che devono partire dal momento in cui si fa colazione e terminare con l’ultimo boccone ingoiato durante la cena.

 

 

http://www.megliosapere.info/2015/01/dimagrire-regola-12-ore/

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