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Come risolvere il problema delle caviglie gonfie

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Il disturbo delle caviglie gonfie può essere causato da diversi fattori. Scopriamo quali.

Talvolta è colpa di uno stile di vita sedentario, altre di abitudini alimentari errate e poco sane per l’organismo. Qualunque sia la causa, quello delle caviglie gonfie è un disturbo ricorrente e fastidioso che colpisce tantissime persone. Sono abituati a convivere con esso non solo coloro che per lavoro stanno seduti ore e ore senza mai potersi alzare, ma anche tutti quelli che, al contrario, intraprendono una professione che li costringe a rimanere in piedi per gran parte della giornata. Le caviglie gonfie possono però essere sintomatiche, talvolta, di problematiche ben più serie: se il disturbo interessa una sola delle due potrebbe trattarsi di una lesione o di un’infiammazione delle articolazioni, più raramente di una patologia vascolare; se il gonfiore è bilaterale potrebbe essere causato, invece, da un problema circolatorio, da una patologia reumatica o da una possibile artropatia. Se il disturbo persiste è allora consigliabile consultare subito un medico specializzato che possa procedere a una diagnosi precisa e alla prescrizione di una terapia adeguata.

Ricapitoliamo, ora, le principali cause delle caviglie gonfie:
insufficienza venosa cronica, una patologia che colpisce in particolar modo le donne anziane e che impedisce al sangue di scorrere in modo corretto;
abiti troppo stretti e calzature alte che spesso possono accentuare ulteriormente il problema poiché favoriscono la stasi dei liquidi e il passaggio dai vasi sanguigni a quelli linfatici;
ritenzione idrica, soprattutto nel periodo premestruale;
vene varicose, un disturbo che si manifesta attraverso prurito e formicolio agli arti inferiori con conseguente dilatazione delle vene superficiali;
linfedema, una condizione patologica che interessa gli arti inferiori e superiori e che è sintomatica di un sistema linfatico che non funziona in maniera corretta;
lipedema, una patologia cronica che si manifesta attraverso un rigonfiamento molle di gambe, cosce o natiche;
patologie renali legate, a loro volta, ad un accumulo di liquidi all’interno dell’organismo;
– assunzioni di ormoni o farmaci alfa-bloccanti che annoverano, tra gli effetti collaterali, la ritenzione idrica;
malattie del fegato, come la cirrosi epatica, che impediscono la corretta distribuzione dei liquidi nell’organismo e il conseguente accumulo negli arti inferiori;
malattie tiroidee;
patologie cardiache;
gotta e periartrite;
alterazioni ormonali dovute al flusso mestruale o alla menopausa;
– le modificazioni ormonali e metaboliche tipiche della gravidanza;
diabete mellito;
– consumo eccessivo di cibi salati;
obesità;
traumi che hanno dato luogo ad un accumulo di liquidi in alcune zone del corpo, soprattutto negli spazi interstiziali.

Una volta individuata la causa occorre arrivare alla radice del problema e risolverlo una volta per tutte. Nel caso in cui il disturbo delle caviglie gonfie sia dovuto a un’eccessiva sedentarietà, sarà sufficiente cambiare il proprio stile di vita e prestare maggiore attenzione all’alimentazione. Chi trascorre lunghi periodi di tempo in piedi dovrà invece concedersi una pausa di tanto in tanto per sgranchirsi le gambe e favorire la corretta circolazione. In tutti gli altri casi gli esperti raccomandano l’utilizzo di apposite calze elastiche a compressione graduata, da abbinare a terapie come la tecarterapia e il linfodrenaggio. Sono un toccasana per le caviglie gonfie anche i pediluvi, da fare rigorosamente in acqua salata.

 

 

Il Team di RunningMania