Allenamento sulla sabbia, è utile?

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Le opinioni circa l’allenamento sulla sabbia sono varie: c’è chi sostiene che sia molto efficace, ma c’è anche chi ritiene che sia “dannoso”.

La consistenza della sabbia è più resistente rispetto a quella del suolo, per questo motivo ogni esercizio risulterà più faticoso. Questa fatica maggiore ci consente di bruciare più calorie e di potenziare di più i muscoli.

Chi sostiene che questo tipo di allenamento sia utile ritiene che, proprio per il tipo particolare di superficie, la sabbia consenta di evitare il “sovraccarico funzionale”, ovvero una serie di microtraumi causati dal ripetersi costante di alcuni gesti sportivi (il tipico esempio sono le tendiniti). La traumaticità dell’impatto con il suolo è, infatti, minore sulla sabbia che garantisce al piede e alla gamba un appoggio più “soft”.

Inoltre, questo tipo di allenamento (se effettuato con una metodologia corretta) è anche utile a quei soggetti che devono “recuperare” dopo un infortunio muscolare o tendineo. Il muscolo, sulla sabbia, è in grado di “ristrutturarsi” più velocemente, per via dei tempi più lunghi di contrazione e allungamento.

Chi, invece, sostiene la tesi opposta ritiene che la corsa sulla sabbia presenti due problemi principali: il ritmo troppo “blando” e l’appoggio scorretto del piede nudo. Chi corre sulla sabbia, proprio perchè percepisce maggiormente la fatica, tende ad abbassare il ritmo e, di conseguenza, non vengono massimizzati gli effetti dell’allenamento. Inoltre il piede, abituato a calzature “tecniche”, assume una posizione inadatta quando poggia sulla sabbia, aumentando il rischio di infortuni.

Al di là delle diverse opinioni, correre sulla sabbia (ricordandosi di indossare scarpe e non eccedendo negli sforzi) può avere un benefico effetto anche a livello mentale, in quanto aiuta a rilassarsi e ad allontanare le tensioni.

Il team di RunningMania

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