A Cerveteri il trionfo della disonestà e dell’improvvisazione

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L’ultima edizione (2014) del triathlon su  distanza sprint tenutosi a Cerveteri (RM) aveva lasciato dietro se strascichi polemici scaturiti da alcuni tempi “sospetti”, probabile conseguenza di “tagli” sui percorsi tanto nella frazione ciclistica quanto in quella podistica.


Anche quest’anno, purtroppo, la musica non sembra essere cambiata, lo scenario è stato lo stesso…dimostrazione di poca sportività da parte di certi “atleti” (definirli atleti è un eufemismo) ed un comportamento, perlomeno discutibile assunto da parte di chi doveva gestire le classifiche.

La tipologia di gara (Multilap – 5 giri per la frazione in bici) e la sovrapposizione della competizione uomini – donne, unitamente alla condizione dell’asfalto fortemente deteriorato e sconnesso, di sicuro hanno creato una situazione molto difficile da gestire, facile mercè quindi dei soliti “furbetti del quartierino”. Si è assistito quindi ad atleti apparsi  “magicamente” in T2 alla testa della corsa senza aver superato alcuno dei partecipanti che lo precedeva al termine della prima frazione, tanto da giungere addirittura ad occupare una posizione tanto sul podio assoluto quanto su quello di categoria. La scarsa sportività di ceri “soggetti” ha raggiunto l’apice al moment in cui si sono sfacciatamente presentati a ritirare i premi.

Uno degli aspetti più gravi però è stata la gestione post gara delle classifiche.

Segnalazioni dei presenti hanno riferito di assenza delle classifiche a fine gara con conseguente immediato svolgimento del cerimoniale delle premiazioni tra lo stupore di chi si è visto superare in classifica da atleti che non avevano compiuto tutti i giri della frazione ciclistica o che avevano effettuato tagli sul percorso podistico. Oltre a questo, sembra che i giudici abbiano abbandonato il campo gara immediatamente al termine della medesima senza offrire la possibilità (prevista da regolamento) agli atleti di presentare eventuali ricorsi.

Dalle immagini presenti sui vari siti, portali e social che commentano la competizione in discorso è facile rilevare anche una serie di comportamenti “contra” regolamento che sembra non siano stati sanzionati:  scie tra uomini e donne, atleti usciti dalla T1 senza aver indossato il pettorale o con il casco slacciato.

Ma come sempre sono i numeri a decretare e certificare la genuinità o l’inattendibilità di certe “prestazioni”. La classifica mette indiscutibilmente in luce la performance di Luca Angelucci classificatosi al terzo posto assoluto. Appare davvero incomprensibile come abbia potuto realizzare un tempo IMPOSSIBILE…facendo sorgere qualche serio dubbio sul fatto che abbia realmente effettuato tutti e 5 i giri della frazione “incriminata”. A sostenere questa ultima tesi i risultati di un duathlon corso proprio dall’atleta incriminato  solo due settimane fa ( http://www.kronoservice.com/it/ksworld/schedaclassifica.php?type=nocomp&idgara=1641&idperc=2 ) .
Il tutto è passato però tra l’indifferenza generale di cronometristi, giudici e organizzazione, che , quasi beffardamente , ha pure elogiato la grande prestazione ciclistica dello stesso Angelucci.

Forse andrebbero presi dei provvedimenti a tutto tondo, in primis nei confronti di prestazioni poco credibili e degli atleti che se ne rendono protagonisti e, spesso, hanno anche la faccia tosta di presentarsi alle premiazioni come se nulla fosse. La Federazione  deve, inoltre, assumere provvedimenti nei confronti di chi autorizza gare che “ab origine” presentano criticità gestionali, ed infine nei confronti di chi è preposto a far rispettare il regolamento ed invece non lo fa.

Per la cronaca la vittoria in campo femminile è andata a Eva Wojcieszek Strojny (Tfitnesstriaevolution) davanti al duo Forhans Mignogna e Mele, mentre in campo maschile il più veloce è stato Fabrizio Venezia (Team Ladispoli Ciclismo) davanti a Marco Taloni (3 4 Fun) .

 

 

 

http://www.triathlonmania.it/triathlon/a-cerveteri-il-trionfo-della-disonesta-e-dellimprovvisazione/

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