Come passare dal triathlon sprint a quello olimpico

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Alessandro Fabian

Ecco gli step necessari per poter passare con successo dalla distanza breve a quella doppia.

Passare dal triathlon sprint a quello olimpico appare quasi come una naturale evoluzione nel percorso di un atleta, sebbene le difficoltà che si possono incontrare raddoppiando la distanza possano rivelarsi più del previsto. Vediamo quindi quale percorso intraprendere per raggiungere questo obiettivo senza intoppi.

Dai la giusta importanza al nuoto

Il triathlon è senza dubbio la frazione più sottovalutata nonostante sia fondamentale. La distanza da percorrere a nuoto, così come accade per le altre frazioni, è doppia rispetto al triathlon sprint e spesso si trascura questo dettaglio. Per migliorare le proprie performance quindi una buona mossa è quella di programmarsi 3 allenamenti in piscina ogni settimana, approfittando appena possibile delle vasche da 50 metri.

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Interval Training

È il fulcro dell’allenamento del triatleta olimpico. Per concludere uno sprint senza troppe pretese basta costruirsi una buona base aerobica, mentre per l’olimpico serve molto di più. Per questo motivo occorre inserire nel proprio allenamento le ripetute: migliora la qualità della corsa, si aumentano gradualmente i carichi e si ha la possibilità di testare il ritmo gara.

Integrazione

La competizione olimpica, come già detto, dura il doppio del tempo rispetto a quella sprint, per questo motivo è importante programmare in maniera diversa l’integrazione. Questo dettaglio deve essere testato prima durante le sessioni di allenamento, nelle simulazioni di gara. È in questi frangenti che si possono sperimentare integratori e bevande da assumere poi in gara in modo da testarne il gusto, la digeribilità ma anche la praticità nell’apertura e la facilità di assunzione, se liquidi o in gel. Sono particolari che non possono essere presi sottogamba.

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Il giusto ritmo

Durante la prima gara di triathlon olimpico, il rischio di andare “fuori giri” è alto: si può essere infatti tentati di impostare il consueto ritmo adottato nelle gare sprint. Meglio quindi monitorare costantemente le pulsazioni, il passo e la potenza sul proprio gps da polso per evitare di incorrere in questa pericolosa evenienza.

Allenamento combinato

Il raddoppio della distanza anche per la frazione ciclistica non richiede uno sforzo enorme, come succede con la corsa. Un valido supporto in questo caso può essere fornito dall’allenamento combinato, da eseguire 5-6 volte prima della gara. Come? Dopo una corsa in bici da 20 minuti si corre, raggiungendo il ritmo gara nella fase finale, senza dimenticare, però, la tecnica di corsa.

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Equilibrio

Se si desidera fare il “balzo” da sprint a olimpico occorre tenere sempre a mente un concetto importante: l’equilibrio. Prima di lanciarsi in questa nuova avventura agonistica bisogna pianificare tutto al meglio, ossia il proprio livello atletico di partenza, quanto tempo si avrà a disposizione per allenarsi e l’obiettivo da raggiungere. Non solo, occorre considerare anche quanto questa nuova sfida possa essere stimolante per se stessi e quanto possa influire sull’equilibrio personale di tutti i giorni. Una volta valutati tutti questi aspetti si può decidere se compiere davvero questo salto ed iscriversi al primo triathlon olimpico!

Il Team di RunningMania

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